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L'Unità Operativa di Urologia è stata scelta per il meeting internazionale di Chirurgia in diretta "Siur Live"

03 Aprile 2019


Fonte: "Gazzetta del Sud" - 01/04/2019.

La U.O.C. di Urologia del Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi-Melacrino-Morelli” di Reggio Calabria è stata scelta dalla Società italiana di Urologia per un confronto tra i più prestigiosi centri urologici del mondo. Si tratta di un importantissimo riconoscimento per l’Unità Operativa diretta dal dott. Pietro Cozzupoli e per i professionisti che ivi prestano servizio.

Il “Siur Live”, questo è il nome del meeting internazionale di Chirurgia in diretta per il quale l’Urologia di Reggio è stata scelta, è un vero e proprio ponte scientifico che ha visto ogni centro coinvolto collegarsi direttamente dalle proprie sale operatorie, in diretta streaming, con l’Auditorium del Massimo di Roma, nel quale sono state proiettate le fasi dei singoli interventi di endourologia.

La partecipazione reggina è stata molto apprezzata anche in relazione alla complessità delle procedure proposte: una nefrectomia parziale robotica, una nefrectomia radicale video laparoscopica ed una plastica del giunto pielo-ureterale robotica.

“Un grande sforzo sia scientifico che organizzativo – afferma il dott. Pietro Cozzupoli sentito dalla “Gazzetta del Sud” – che ci ha permesso di dimostrare come, anche alle nostre latitudini, si possano fare cose egregie e certamente l’aver potuto disporre nel nostro ospedale di così alte tecnologie ha favorito il nostro inserimento in un contesto scientifico così rilevante. Ma sono ancora più orgoglioso per essere riuscito, in questi anni, a trasmettere esperienza e competenza ai colleghi urologi che mi sono stati accanto nel lavoro quotidiano, i dottori Edoardo Sgrò e Domenico Veneziano che hanno svolto il ruolo di primioperatori, in una così importante manifestazione, con la partecipazione attiva al tavolo operatorio dei dottori Ottavio Sicuro e Federico Sergi e dell’anestesista Loredana Pansera. Questo rassicura me e tutta la comunità sulla certezza che la qualità delle cure ai pazienti sarà in futuro sempre di altissimo livello, indipendentemente dalla presenza dei singoli. Ancora - conclude Cozzupoli - è motivo di vanto l’aver constatato come, al di là delle loro indiscusse capacità professionali, tutti gli infermieri che hanno partecipato all’evento abbiano dimostrato grande senso di appartenenza e dignità di lavoro operando all’unisono perché tutto andasse nel miglore dei modi e sentendosi parte integrante di un progetto che dovrà continuare nel tempo”.   

 

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